Counseling in ambito sanitario

“Bisogna tornare alla “MEDICINA DELLA PERSONA”. Per curare qualcuno dobbiamo sapere chi è, che cosa pensa, che progetti ha, per che cosa gioisce e soffre. Dobbiamo far parlare il paziente della sua vita. Oggi le cure sono fatte con un manuale di cemento armato: “Lei ha questo, faccia questo; ha quest’altro, prenda quest’altro”. Ma così non è curare.”
(Umberto Veronesi)

Dott.ssa Luisa Campregher

LA RELAZIONE DI AIUTO PER PERSONE CHE CONVIVONO CON PATOLOGIE CRONICHE, DEGENERATIVE O TERMINALI

Nella nostra epoca siamo diventati molto bravi a diagnosticare e curare malattie che un tempo portavano precocemente al decesso. Tuttavia, nonostante gli innumerevoli progressi a livello medico scientifico, spesso manca la capacità umana di provare empatia, di accompagnare le persone, con onestà e coraggio, verso la guarigione oppure nella sfida alla cronicità o nella fase terminale della propria esistenza. Per prendersi cura, vi è bisogno di ascolto attento e profondo e un’accoglienza incondizionata della persona.

La malattia implica spesso notevoli cambiamenti esistenziali che mettono in una situazione di crisi e sofferenza non solo il paziente ma spesso anche l’intero nucleo famigliare. Con il Counseling Sanitario l’intento è di fornire un supporto nell’elaborazione del vissuto di malattia a chi si trova direttamente (il paziente) o indirettamente (i care giver) in una situazione simile. Con pazienti terminali o affetti comunque da malattie cronico-degenerative, spesso progressivamente invalidanti, il lavoro è molto delicato e ha soprattutto l’obiettivo di aiutare la persona a elaborare la diagnosi, ritrovando con il passare del tempo equilibrio dentro di sé e ad attuare una serie di adattamenti e modificazioni del proprio stile di vita, in modo propositivo, allo scopo di migliorare la qualità di vita, ossia il benessere fisico, emotivo e sociale. Il counselor invita a esprimere e scaricare tensioni ed emozioni relative all’impatto della patologia sulla propria vita, a dare voce alle domande che prendono forma dentro di sé parallelamente alla manifestazione e all’evoluzione della malattia, ad accettare e gestire le variazioni della quotidianità imposte dalla patologia stessa (che possono riguardare: lavoro, mansioni, ruoli, hobby, rapporto di coppia e sessualità, sfera affettiva e relazioni sociali), all’andare incontro alla perdita progressiva della propria autonomia e autosufficienza e all’andare incontro anche alla morte. E’ un percorso di supporto finalizzato a “stare” con la persona, in tutta la sua integrità, affinché riesca a esprimere il proprio vissuto di malattia (convinzioni, paure, aspettative, emozioni, sentimenti) e a dare un senso nuovo anche a tutta l’esistenza già vissuta e soprattutto al tempo che rimane da vivere.